Trovati 7 documenti.
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Editio altera, ad duos Codices Mss. locis quamplurimis emendata, Notisque locupletioribus aucta. Cui accesserunt Viri eruditissimi, Ier. Marklandi, Coll. D. Petri Cantabrig. Socii, Annotationes
Londini : Excudit Gulielmus Bowyer, Sumptibus Societatis ad Literas promovendas institutae, 1740
Abstract: Di Massimo di Tiro si conoscono pochi dettagli biografici. Le fonti antiche, concordi nel ritenerlo "filosofo" e "filosofo platonico", affermano che le sue dissertazioni (διαλέξεις) o indagini filosofiche (φιλόσοφα ζητήματα e φιλοσοφούμενα) sono da ricondursi al suo primo soggiorno a Roma, al tempo dell'imperatore Commodo. Le quarantuno dissertazioni filosofiche di Massimo di Tiro offrono una visione privilegiata della cultura imperiale del secondo secolo, epoca in cui, dominante l'eleganza stilistica, anche la filosofia non disdegnava di dispiegare i propri contenuti mediante il bello stilo dello strumento retorico. Nello svolgimento dei temi, perlopiù platonici nell'ispirazione e orientati ad argomenti presenti al dibattito coevo, ma comunque non escludenti altre influenze filosofiche, Massimo di Tiro si mostra pensatore dalla non banale semplicità. Muovendosi fra filosofia e letteratura, fra Platone e Omero, egli calibra l'erudizione sul filtro di un'esigenza educativa di ampio respiro.
Editio secunda
Cantabrigiae : Typis academicis excudebat J. Bentham, impensis Gul Thurlbourn, ... et J. & Knapton, 1745
Editio secunda emendata, notis auctior & indice rerum locupletiori
Cantabrigiae : sumptibus Cornelii Crownfield ..., 1736
Cantabrigiae : typis Academicis impensis Edm. Jefferey ; prostant venales Londini apud jac Knapton ... 1709
Abstract: Le Tusculane si possono considerare sicuramente una delle più importanti opere filosofiche di Cicerone: esse raccolgono cinque dialoghi immaginari ambientati nella villa ciceroniana di Tuscolo e sostenuti da due anonimi interlocutori, conosciuti generalmente come A. (Auditor) e M. (Magister). Queste disputationes, i cui singoli titoli evidenziano con chiarezza il contenuto dell'opera (come disprezzare la morte; come sopportare il dolore; come lenire le afflizioni; le altre perturbazioni dell'animo; a vivere in beatitudine la virtù è paga di sé stessa), consentono al lettore di indagare la figura del retore e di comprendere che la retorica non è solamente un artificio precettistico ma una macchina intellettuale piuttosto complessa.
Cantabrigiae : sumptibus Cornelii Crownfield ..., 1730
Editio quarta
Cantabrigiae : Typis academicis excudebat J. Bentham, impensis Gul. Thurlbourn, bibliopol. Cantab. et J. & P. Knapton, 1744
Abstract: Dialogo filosofico condotto secondo la prassi accademica, il De natura deorum, composto negli anni del ritiro dalla vita pubblica, si configura come una vera e propria summa del pensiero di Cicerone, sia sul piano filosofico sia su quello religioso, andando a costituire così un testo di estrema importanza per tutti coloro che intendono avvicinarsi allo studio della religione romana. L’opera si articola in tre libri, scritti a partire dalla fine dell’estate del 45 a.C., dedicati a Marco Giunio Bruto, ognuno dei quali dedicato all’esposizione critica di ciascuna dottrina filosofica rappresentata da tre interlocutori: l’epicureo Velleio, lo stoico Balbo e l’accademico Cotta.
editio secunda
Cantabrigiae : Typis academicis, sumptibus Corn. & J. Crownfield, & J. & P. Knapton, 1741