Messaggio di benvenuto al catalogo.
Cambiare l'acqua ai fiori Valérie Perrin
Tre Valérie Perrin
Il quaderno dell'amore perduto Valérie Perrin
Violeta Isabel Allende
La canzone di Achille Madeline Miller
Fabbricante di lacrime Erin Doom
Per niente al mondo Ken Follett
Oliva Denaro Viola Ardone
Il caso Alaska Sanders Joël Dicker
Fabbricante di lacrime Erin Doom
Delitti a Fleat House Lucinda Riley
Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti
Violeta Isabel Allende
Il rosmarino non capisce l'inverno Matteo Bussola
Noi due come in un sogno Nicholas Sparks
Rancore Gianrico Carofiglio
Un volo per Sara Maurizio de Giovanni
La carrozza della santa Cristina Cassar Scalia
Continuo a preferire i saggi e i brevi racconti, di Natalia Ginzburg, però come non abbracciare la malinconia che pervade questo libro, dove "i luoghi e i personaggi sono immaginari. Gli uni non si trovano sulla carta geografica, gli altri non vivono, né sono mai vissuti in nessuna parte del mondo. E mi dispiace dirlo, avendoli amati come fossero veri."
"Le voci della sera" è narrato in prima persona dalla protagonista Elsa, che però offre una collezione di microstorie sui principali abitanti del paese in cui vive. Il filo comune è rappresentato dai cosiddetti "pensieri sotterranei", spesso soppressi per non voler più vedere in faccia la propria anima, con la paura di perdere il coraggio di vivere, oppure per fare tutto quello che gli altri e la società si aspettano che si faccia.
Lo stile è molto peculiare e trasmette ironia, soprattutto nelle continue ripetizioni di "disse" anche se risulta a volte ridondante.
Una chicca: uno dei personaggi studia - anzi, "sposa" - la programmazione lineare. Viene solo accennata in qualche passaggio, e neanche troppo correttamente, in realtà, ma puntando su una sua definizione troppo alla lettera e riduttiva. Nell'appendice si svela come facesse la Ginzburg a conoscere questo metodo della ricerca operativa: il figlio Andrea, futuro economista, ne stava facendo una tesi. Tutt'oggi non è molto nota al pubblico, questa branca della matematica applicata, eppure Natalia Ginzburg l'ha inserita in un romanzo scritto tra marzo e aprile 1961, quando la programmazione lineare era nata da pochissimi anni. Ciò mi ha fatto teneramente sorridere.
Giallo nordico classico (con violenza su donne e bambini, maledizione...)
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