Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese

"La portalettere" è un romanzo autoconclusivo scritto da Francesca Giannone e pubblicato, nel 2023, dalla casa editrice "Nord". la vicenda narrata, che si snoda in 411 pagine, si colloca nel sottogenere della "saga familiare". l'autrice si propone di far seguire al lettore le singole storie dei vari componenti della famiglia Greco che, nel corso della narrazione, diverrà titolare di una cantina vinicola, per l'appunto denominata "Cantina Greco".
Anna Allavena, moglie di uno dei due fratelli, riuscirà a diventare la portalettere di Lizzanello, il piccolo paesino leccese che fa da sfondo a varie vicende trattate, a mio parere, in maniera del tutto mediocre. I problemi che affliggono la scrittura di questo libro spaziano tra la bidimensionalità dei personaggi alla pretesa di trattare temi socialmente importanti e poco dibattuti, come ad esempio l'autolesionismo, in poche pagine, mostrando tutta la tossicità di una relazione uomo-donna caratterizzata, con ogni probabilità, da aspetti di dipendenza affettiva.
Il racconto e le scelte narrative operate dall'autrice sono poco efficaci e falliscono miseramente nel tentativo di far empatizzare il lettore con qualsivoglia membro della famiglia Greco, anche se la vicenda viene narrata tramite un "flashback circolare" che fa ricongiungere il prologo all'epilogo.
Alcuni personaggi sono scritti appositamente per far progredire, anche in maniera abbastanza banale, una trama estremamente retorica e spesso, eccessivamente melensa, che punta a fare della "portalettere" una sorta di eroina a cui nulla va mai storto. La Giannone si lascia sfuggire, per quanto riguarda il personaggio di Anna Allavena, ogni possibile nodo narrativo che possa fungere da spunto per un'evoluzione del personaggio principale di quello che, sulla copertina del volume, viene definito "romanzo"
A differenza di quanto accade nella quadrilogia di romanzi che compongono "L'amica geniale" e nei quali, guardacaso, compare tra i protagonisti una certa Elena Greco, la storia di Francesca Giannone non indaga minimamente la psicologia dei personaggi, non descrive dettagliatamente l'epoca storica in cui si svolgono i fatti e non riesce a catturare il lettore.
anche se il target di riferimento della casa editrice è, molto probabilmente, femminile, il lato "femminista" della vicenda viene eccessivamente semplificato secondo la retorica del "volere è potere", anche quando per "potere" una donna si deve scontrare con una cultura maschilista che, comunque, la struttura narrativa de "la portalettere" contribuisce a rafforzare.

L'ho ritirato dalla mia biblioteca il 18/07 finito il 29/07. Scorrevole da leggere e hai voglia di sapere come finirà. Il mio personaggio preferito del romanzo non è la portalettere, anzi mi risulta alla chiusura del libro un po' antipatica... Comunque il libro merita.

Bellissimo, coinvolgente, intenso...
Una storia che descrive perfettamente il periodo e lo sforzo che le donne hanno fatto per arrivare ai diritti dei nostri giorni.
Non dobbiamo scordarlo mai!